Differenze tra le versioni di "Fede 'e popolo"
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Versione attuale delle 07:37, 30 dic 2015
Fede 'e popolo è una canzone del 1931, versi e musica di Raffale Montella
Descrizione di Mariolina Montella
Fede 'e popolo è la canzone del 1931, quella che sarebbe stata la prima di più di 50. L'anno precedente, Raffaele Montella aveva fatto voto alla Madonna di dedicarLe una canzone ogni anno, in occasione della festa di luglio, come pegno di riconoscenza, per aver protetto uomini e cose dalle conseguenze di un violento terremoto, che si era verificato proprio la sera del sabato della festa, mentre la gente, ignara del pericolo, spensierata, attendeva i fuochi d'artificio. In essa si trovano già i temi di base delle altre canzoni: la Fede, che si esalta nella venerazione della Madonna del Carpinello, il popolo devoto e il paese che fa da sfondo all'evento che, per i viscianesi, è il più importante dell'anno: la Festa. La trama è abbastanza semplice, ma, immediatamente, comprendiamo che autore di vaglia ci troviamo di fronte. La canzone, infatti, s'inizia con una parola che sembra sollevi il sipario su uno scenario d'eccezione: Visciano. Questa istintiva, vibrante presentazione ci dà un segnale inconfondibile di amore per la propria terra. Visciano, siamo nel 1931, è un piccolo paese, ma già gode della fama di fare `na festa tanta bella, in onore della Madonna del Carpinello. Due fedeli, perciò, affrontano la salita per andare a vederLa. Arrivati nella Chiesa, al cospetto della Madonna, sono presi dal desiderio di stare sempre con Lei. Restano ammirati quando, in processione, La vedono ricoperta d'oro e si commuovono quando una mamma, con in braccio il suo bambino, si protende verso la Madonna, accostata al suo balcone e Le offre un laccio d'oro, implorando la salvezza per la sua creatura. Intanto, il suono delle campane sembra il coro di tutto un popolo che manifesta la sua devozione, mentre pass"a Madonna miez' a tanta gente e una voce, ardente di fede, esclama : Madò st' aniello tié, pur' io te voglio da'!, offrendo, con infinito amore, forse, l'unica cosa che possiede. Raffaele, in quel lontano 1931, non sapeva che stava gettando le basi di una produzione poetico-musicale che ha qualcosa di sorprendente. Egli non aveva nessuna conoscenza teorica di musica, non aveva un bagaglio tecnico, tale da consentirgli la creazione di immagini poetiche e di versi che, invece, tante volte, raggiungono le vette dell'arte.
Sulo ' a chitarra io saccio sunà, scriverà in una canzone-confessione del 1982. Probabilmente, all'inizio, nemmeno lui pensava che avrebbe mantenuto fede, fin quasi alla morte, avvenuta nel 1996, alla veneranda età di 95 anni, al suo impegno annuale con la Vergine del Carpinello. Invece, la sua indefettibile fede gli suggerì sempre parole e musica, così come gli predispose l'animo al più totale disinteresse per riconoscimenti ufficiali. A lui interessava un solo, unico premio: l'amoroso, protettivo sguardo, dal cielo, della sua Consolatrice.
Versi iniziali
Visciano?... Addò se trova sui paese me vuo’purta’, me vuò’purta’... Ogge fanno nafesta tanta bella jarnmo a vedè’, jammo a vedè’. Saglimmo tutt’ ‘e duje sta muntagnella, jammo a truvà’ ‘a Madonna ‘o Carpeniello. Jammo a vede’, jammo a vedè’... Rit.llo: Oi nè’, simmo arrivate, trasimino dint’ ‘a Chiesa: Vi’ sta Madonna che bellezze tene. Madò’ me voglio sta sempe ‘nzieme cu tte!
Interpreti
Un elenco parziale di persone che nel corso degli anni ha interpretato la canzone sul Carro: